Consulenti del Lavoro: scadenze date da Conte troppo vicine. Difficile rispettare i Tempi
Il premier Giuseppe Conte ha promesso liquidità e cassa integrazione in tempi molto brevi, entro il 15 Aprile. Ma questa speranza data a Milioni di lavoratori in Italia, e migliaia di lavoratori nella sola provincia di Sassari, rischia di creare false aspettative in quanto per i Consulenti del Lavoro "Salvo miracoli dell'inps con procedure ultra straordinarie, i tempi sono impossibili da rispettare".
Per capire qualcosa di più abbiamo contattato Giuseppe Pirinu (foto) coordinatore della commissione studi dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Sassari il quale, in vistoso affanno per la grandissima mole di lavoro, ci fa subito comprendere che la difficoltà nei tempi è data dal fatto che per ogni singolo lavoratore, c'è tanta burocrazia da porre in essere. Non si tratta, infatti, di una immediata cassa integrazione, perchè ci sono da tenere a mente i flussi di rendicontazione, ogni singolo iban, bisogna individuare se per il lavoratore si tratta di cassa di integrazione a guadagno ordinario, oppure se si è dinnanzi ad un fondo di integrazione salariale, piuttosto che fondi bilaterali contrattuali, così come cassa integrazione speciale per gli operai agricoli, oppure cassa residuale per tutti coloro che non rientrano in queste fattispecie che vanno a finire nella cassa in deroga che spetta alla regione, il cui accordo "pare sia stato sottoscritto ma ancora non si conosce il testo ufficiale".
"E' di tutta evidenza che in questo momento regni la disperazione più assoluta. Uno dei temi più delicati, oltre quello sanitario che è il più impellente, è capire come i dipendenti possano avere in questo momento sostentamento economico" dice Pirinu. Il Premier Conte - continua Pirinu - promette a tutti l’assegno per il 15 Aprile. Ma stante l'attuale situazione è assolutamente impossibile".
Se si pensa alle procedura INPS si capisce come, anche su questo fronte, sia complicato e non immediato l'elargire le somme promesse, in quanto le procedure si dividono in tre fasi:
Per Pirinu, preoccupato sopratutto per i tanti lavoratori che ripongono nelle parole del premier tanta speranza, "i tempi sono lunghissimi. L’aver dato queste aspettative ai dipendenti ha ingenerato un meccanismo terribile." In questa situazione incerta si aggiungono clienti che sollecitano, lavoratori disorientati, ansia e nervosismo tra datori e lavoratori. E' da 15 giorni che i consulenti del lavoro non riescono più a gestire l'enorme mole di lavoro, "impegnati quasi h24 nelle procedure, cercando di infondere fiducia e serenità nei clienti, mandando circolari, rispondendo al telefono di giorno e di notte, sia per i nostri dipendenti sia per collaboratori incaricati; a questo si aggiunga che quasi tutti lavorano in smart working per paura del contagio."
In questo quadro complicato, appare evidente la difficoltà dei Consulenti del Lavoro di rispettare delle date imposte senza comprendere pienamente la situazione reale dei lavoratori e della burocrazia. Pirinu, tuttavia, non vuole mollare. Non vuole mollare nè lui, nè i suoi colleghi accomunati dalla medesima problematica in tutto il territorio nazionale. "Faremo tutto per tutti. E’ un dovere morale oltre che principio deontologico. Però devono farci lavorare in tempi umani. Non cerchiamo visibilità. Ma vogliamo essere rispettati".
Per capire qualcosa di più abbiamo contattato Giuseppe Pirinu (foto) coordinatore della commissione studi dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Sassari il quale, in vistoso affanno per la grandissima mole di lavoro, ci fa subito comprendere che la difficoltà nei tempi è data dal fatto che per ogni singolo lavoratore, c'è tanta burocrazia da porre in essere. Non si tratta, infatti, di una immediata cassa integrazione, perchè ci sono da tenere a mente i flussi di rendicontazione, ogni singolo iban, bisogna individuare se per il lavoratore si tratta di cassa di integrazione a guadagno ordinario, oppure se si è dinnanzi ad un fondo di integrazione salariale, piuttosto che fondi bilaterali contrattuali, così come cassa integrazione speciale per gli operai agricoli, oppure cassa residuale per tutti coloro che non rientrano in queste fattispecie che vanno a finire nella cassa in deroga che spetta alla regione, il cui accordo "pare sia stato sottoscritto ma ancora non si conosce il testo ufficiale".
"E' di tutta evidenza che in questo momento regni la disperazione più assoluta. Uno dei temi più delicati, oltre quello sanitario che è il più impellente, è capire come i dipendenti possano avere in questo momento sostentamento economico" dice Pirinu. Il Premier Conte - continua Pirinu - promette a tutti l’assegno per il 15 Aprile. Ma stante l'attuale situazione è assolutamente impossibile".
Se si pensa alle procedura INPS si capisce come, anche su questo fronte, sia complicato e non immediato l'elargire le somme promesse, in quanto le procedure si dividono in tre fasi:
- Canalizzazione delle domande;
- Esame e valutazione delle stesse;
- Procedura di pagamento ai lavoratori.
Per Pirinu, preoccupato sopratutto per i tanti lavoratori che ripongono nelle parole del premier tanta speranza, "i tempi sono lunghissimi. L’aver dato queste aspettative ai dipendenti ha ingenerato un meccanismo terribile." In questa situazione incerta si aggiungono clienti che sollecitano, lavoratori disorientati, ansia e nervosismo tra datori e lavoratori. E' da 15 giorni che i consulenti del lavoro non riescono più a gestire l'enorme mole di lavoro, "impegnati quasi h24 nelle procedure, cercando di infondere fiducia e serenità nei clienti, mandando circolari, rispondendo al telefono di giorno e di notte, sia per i nostri dipendenti sia per collaboratori incaricati; a questo si aggiunga che quasi tutti lavorano in smart working per paura del contagio."
In questo quadro complicato, appare evidente la difficoltà dei Consulenti del Lavoro di rispettare delle date imposte senza comprendere pienamente la situazione reale dei lavoratori e della burocrazia. Pirinu, tuttavia, non vuole mollare. Non vuole mollare nè lui, nè i suoi colleghi accomunati dalla medesima problematica in tutto il territorio nazionale. "Faremo tutto per tutti. E’ un dovere morale oltre che principio deontologico. Però devono farci lavorare in tempi umani. Non cerchiamo visibilità. Ma vogliamo essere rispettati".
NOTA STAMPA DEL PRESIDENTE DELL'ORDINE
DEI CONSULENTI DEL LAVORO DELLA
PROVINCIA DI SASSARI
Scrivo la presente nota stampa,
nella mia qualità di Presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Sassari, per rappresentare la grave situazione, nella quale i Liberi Professionisti delle materie economiche, e in special modo, i Consulenti del Lavoro, si trovano e sono costretti ad operare, tra mille difficoltà operative, che quotidianamente incontriamo a seguito dell'entrata in vigore del Decreto Legge 18/2020: la scelta del Governo di finanziare la Cassa Integrazione emergenziale “COVID-19”, inserendo le risorse disponibili sulle varie gestioni dell'Inps, ci costringe a presentare una molteplicità di domande differenti, caso per caso, ma che sono accomunate, invece, dalla stessa uguale situazione per tutti, che qui di seguito verrà meglio spiegata.
Infatti, gli strumenti a disposizione sono ancora strutturati con vecchie procedure amministrative, che nulla hanno a che vedere, con una situazione di emergenza, come quella del COVID 19, e che prevedono:
Il Presidente Dott. Giuseppe Oggiano
DEI CONSULENTI DEL LAVORO DELLA
PROVINCIA DI SASSARI
Scrivo la presente nota stampa,
nella mia qualità di Presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Sassari, per rappresentare la grave situazione, nella quale i Liberi Professionisti delle materie economiche, e in special modo, i Consulenti del Lavoro, si trovano e sono costretti ad operare, tra mille difficoltà operative, che quotidianamente incontriamo a seguito dell'entrata in vigore del Decreto Legge 18/2020: la scelta del Governo di finanziare la Cassa Integrazione emergenziale “COVID-19”, inserendo le risorse disponibili sulle varie gestioni dell'Inps, ci costringe a presentare una molteplicità di domande differenti, caso per caso, ma che sono accomunate, invece, dalla stessa uguale situazione per tutti, che qui di seguito verrà meglio spiegata.
Infatti, gli strumenti a disposizione sono ancora strutturati con vecchie procedure amministrative, che nulla hanno a che vedere, con una situazione di emergenza, come quella del COVID 19, e che prevedono:
- una fase di presentazione della domanda di interventi dell'Istituto di riferimento da parte del datore di lavoro, stimato mediamente in un tempo di lavorazione di 20 giorni, con l'obbligo di procedure di consultazione sindacale;
- una fase di analisi amministrativa delle domande, da parte dell'Ente ricevente, stimato in altri 60 giorni, aggravata dal fatto che le strutture non potevano prevedere l'afflusso contemporaneo di milioni di richieste;
- una fase di gestione del sistema di pagamento ed eventuale erogazione diretta al lavoratore, stimato in altri 60 giorni, sempre aggravata dal fatto che le strutture non potevano prevedere l'afflusso contemporaneo di milioni di richieste. Sarebbe stato, invece, più produttivo e veloce creare un unico ammortizzatore sociale emergenziale, così come indicato dalla nostra Presidente Nazionale Marina Calderone, in una lettera inviata in data di ieri, al Presidente del Governo Giuseppe Conte, e proposto nel documento presentato al Senato con le osservazioni sulla conversione in legge del Decreto Legge 18/2020, che avrebbe raggiunto l'obiettivo di pagare i primi sussidi entro il 15 Aprile, come promesso dal Governo!
Il Presidente Dott. Giuseppe Oggiano