SARDEGNA
50% DEI CONTAGI E' NEGLI OSPEDALI
SANITARI I PIU' CONTAGIATI, E SARDEGNA CON CRESCITA PERCENTUALE PIU' ALTA D'ITALIA
- al 20.03.2020 -
SARDEGNA, 50% DEI CONTAGIATI PROVIENE DA AMBIENTI SANITARI
Gli eroi di queste settimane, medici, infermieri e personale sanitario, vivono un dramma nel dramma, ovvero quello dei contagi. Se la media nazionale dei contagi tra il personale sanitario è circa dell'8.3% di tutti i contagi - in linea con gli altri paesi nel mondo dove è presente e il virus (ad esclusione dell'Iran dal quale paese non giungono dati certi) - in Sardegna, la media ad oggi, è del 50% come riporta tra l'altro Sardiniapost. Ovvero la metà dei contagiati in Sardegna è personale medico o infermieristico. A questa percentuale vanno aggiunti anche pazienti. In Sardegna il maggior numero di contagi è avvenuto negli ospedali, che dovrebbero essere il riferimento di sicurezza più grande, nonchè da lavoratori che ruotano intorno all'ambito ospedaliero.
La situazione più critica, in questi giorni, è Brescia. Eppure le percentuali di contagi, che lì cambiano ogni giorno, sono mediamente dell'ordine del 10%. Più alte in media di 2 punti percentuali rispetto al resto dell'Italia, ma ben 40 punti percentuali sotto i numeri della Sardegna.
Va ribadito che si tratta di percentuali, ovvero il rapporto di numeri di contagi e contagi in ambito sanitario, non di quantità di contagi per le quali la Sardegna si trova al quartultimo posto in Italia. Ma con la crescita più elevata
La situazione più critica, in questi giorni, è Brescia. Eppure le percentuali di contagi, che lì cambiano ogni giorno, sono mediamente dell'ordine del 10%. Più alte in media di 2 punti percentuali rispetto al resto dell'Italia, ma ben 40 punti percentuali sotto i numeri della Sardegna.
Va ribadito che si tratta di percentuali, ovvero il rapporto di numeri di contagi e contagi in ambito sanitario, non di quantità di contagi per le quali la Sardegna si trova al quartultimo posto in Italia. Ma con la crescita più elevata
SARDEGNA CRESCITA PIU' ALTA D'ITALIA (al 20.03.20)
Lombardia 22.264 (+2.380, +11,9 %)
Emilia Romagna 5.968 (+754, +14,4 %)
Veneto 4.031 (+547, +15,7 %)
Piemonte 3.461 (+529, +18 % )
Marche 1.981 (+244, +14 % )
Liguria 1.221 (+162, +15 %)
Campania 749 +97, +14,8 %
Toscana 1.793 (+311, +20 % )
Sicilia 408 (+68, +20 % )
Lazio 1.008 (+185, +22 %)
Friuli Venezia-Giulia 656 (+57, +9,5 %)
Abruzzo 449 (+64, +16,6 %)
Puglia 581 (+103, +21,5 % )
Umbria 395 (+61, +18,2 %)
Bolzano 548 (+112, +25,6 %)
Calabria 207 (+38, +22,4 %)
Sardegna 293 (+87, +42,2 %)
Valle d’Aosta 264 (+49, +22,7 %)
Trento 642 (+119, +22,7 % )
Molise 50 (+4, +8,6%)
Basilicata 52 (+15, +40,5 %)
Emilia Romagna 5.968 (+754, +14,4 %)
Veneto 4.031 (+547, +15,7 %)
Piemonte 3.461 (+529, +18 % )
Marche 1.981 (+244, +14 % )
Liguria 1.221 (+162, +15 %)
Campania 749 +97, +14,8 %
Toscana 1.793 (+311, +20 % )
Sicilia 408 (+68, +20 % )
Lazio 1.008 (+185, +22 %)
Friuli Venezia-Giulia 656 (+57, +9,5 %)
Abruzzo 449 (+64, +16,6 %)
Puglia 581 (+103, +21,5 % )
Umbria 395 (+61, +18,2 %)
Bolzano 548 (+112, +25,6 %)
Calabria 207 (+38, +22,4 %)
Sardegna 293 (+87, +42,2 %)
Valle d’Aosta 264 (+49, +22,7 %)
Trento 642 (+119, +22,7 % )
Molise 50 (+4, +8,6%)
Basilicata 52 (+15, +40,5 %)
LE REAZIONI
Il 20 è intervenuto il coordinamento regionale del "NurSind" - Il Sindacato delle Professioni Infermieristiche con un durissimo con il seguente oggetto: emergenza COVID-19-Contestazione mancata adozione delle misure minime per il contenimento del contagio ed a tutela della salute dei lavoratori e della sicurezza sui luoghi di lavoro. (si veda pdf sotto).
In Italia è difficile sapere con esattezza quanti, invece, sono i medici che non ce l'hanno fatta. In un articolo del Corriere del 19 marzo si legge che riesce perfino difficile il conto, sono almeno 14 i medici che finora non ce l’hanno fatta, con un numero altissimo di operatori sanitari contagiati (circa tremila, l’8,3% del totale dei colpiti). «Non possiamo più permettere che i nostri medici, i nostri operatori sanitari, siano mandati a combattere a mani nude contro il virus. È una lotta impari, che fa male a noi, fa male ai cittadini, fa male al paese» osserva amaramente il presidente della Federazione Filippo Anelli.
In Italia è difficile sapere con esattezza quanti, invece, sono i medici che non ce l'hanno fatta. In un articolo del Corriere del 19 marzo si legge che riesce perfino difficile il conto, sono almeno 14 i medici che finora non ce l’hanno fatta, con un numero altissimo di operatori sanitari contagiati (circa tremila, l’8,3% del totale dei colpiti). «Non possiamo più permettere che i nostri medici, i nostri operatori sanitari, siano mandati a combattere a mani nude contro il virus. È una lotta impari, che fa male a noi, fa male ai cittadini, fa male al paese» osserva amaramente il presidente della Federazione Filippo Anelli.