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IL PETROLIO SCENDE MA AL DISTRUBUTORE NO. PERCHE'?

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DOMANDA
Perchè anche in questi giorni nei quali il prezzo del petrolio ha raggiunto i minimi storici, al distributore la diminuzione del costo di benzina e diesel non scende allo stesso modo? Quando in passato il greggio a barile costava come costa oggi, rifornire costava circa 1 euro a litro.

RISPOSTA
Il prezzo non scende in quanto va considerato che le aziende che estraggono il petrolio hanno settato i propri impianti per rispondere alle richieste globali con un tipo di domanda alla quale risponde una offerta (estrazione), nonchè gli Stati Uniti che hanno il loro petrolio che conviene (venderlo) solo se a livello globale ogni barile costa più di 40 dollari. In questo caso, con il costo del greggio sceso sotto i 40 dollari al barile, gli Stati Uniti vanno in negativo ad ogni barile estratto in quanto chi consuma il greggio compra dove costa meno,e non negli USA. Dal punto di vista economico si potrebbe pensare non a torto che gli Stati Uniti stiano facendo il possibile per mantenere il costo del petrolio a barile alto. Ma questo è vero solo in parte. La vera risposta che accomuna tutte le aziende estrattive riprende la prima parte di questo articolo: le aziende sono settate per rispondere alla domanda, con una offerta (barili estratti giornalmente) che una volta iniziata non può fermarsi. Esempio, se azienda X estrae 5 unità al giorno ma la domanda è tale da dover incrementare a 10 barili al giorno, una volta raggiunta tale capacità estrattiva non può più sospendere l'estrazione qualora (come adesso) la domanda scende a 3 unità. Il disavanzio giornaliero di 7 unità va quindi stoccato. Spesso le riserve non riescono più a contenere tutto il surplus di offerta residua, e le aziende estrattrici sono costrette a stoccare il materiale noleggiando campi e terreni o petroliere. Questo noleggo lo paga il consumatore e si riversa sul costo finale che si trova al distributore.

COSA SIGNIFICA PREZZO NEGATIVO?
Come riporta "Focus" signfica forse che c'è qualcuno disposto a pagarci (37 dollari ogni barile, appunto) se acquistiamo petrolio? E come mai allora il prezzo della benzina è sempre relativamente alto? Intanto la discesa del prezzo del petrolio delle ultime settimane è una conseguenza diretta della chiusura totale che ha bloccato aziende e trasporti in tutto il mondo. Gli impianti produttivi sono chiusi, navi e aerei sono fermi, i privati sono bloccati a casa e non utilizzano le automobili: dalla fine di febbraio il consumo di carburanti, e quindi la domanda di petrolio, si sono ridotti drasticamente.  Ma come si vede dal grafico qui sotto, questa sostanziale riduzione nei consumi non trova riscontro in una corrispondente contrazione della produzione.
Gli impianti petroliferi non possono esseri accesi e spenti con un semplice interruttore: bloccare l'attività estrattiva è molto oneroso e di conseguenza in questo momento i produttori di petrolio si trovano a dover gestire l'eccesso di greggio che non riescono a vendere.
La situazione è talmente critica che diverse grandi aziende hanno terminato lo spazio fisico per immagazzinare delle scorte. Alcuni produttori sono arrivati al punto di aver bisogno di affittare, e quindi pagare, alcune petroliere per stivare l'eccesso di produzione. Il prezzo negativo del greggio è quindi un'indicazione della cifra che i produttori sarebbero disposti a pagare per cedere il surplus di produzione e uscire temporaneamente dal mercato senza spegnere gli impianti.
Negli Stati Uniti inoltre, lo squilibrio tra domanda e offerta è particolarmente accentuato dagli alti costi di produzione, che rendono anti-economica l'estrazione del petrolio quando il prezzo di vendita scende sotto i 40 dollari al barile. La situazione potrebbe migliorare nelle prossime settimane in seguito al progressivo allentamento delle misure restrittive in diversi Paesi e alla conseguente ripresa dell'attività economica.
Futuro roseo. Infatti i contratti future sul greggio con scadenza a giugno 2020 - sono quei contratti che fissano oggi il prezzo del petrolio che sarà venduto a giugno - indicano un prezzo attorno agli 11 dollari al barile, quelli con scadenza marzo 2021 vengono negoziati a 29,50 dollari.
Nei giorni scorsi inoltre i Paesi produttori di petrolio aderenti all'OPEC e la Russia hanno trovato un accordo per ridurre del 10% la produzione così da sostenere il prezzo del greggio.
Che cosa succede alla colonnina. E la benzina? Perché il prezzo non scende? Il primo motivo è che, almeno in Italia, il prezzo della materia prima è solo una frazione del prezzo alla pompa dei carburanti. Più del 60% del costo va infatti imputato a tasse, imposte, accise e balzelli vari che poco hanno a che fare con il prezzo del greggio. Ma il crollo del costo del petrolio delle ultime settimane è stato così significativo che anche il prezzo al distributore è sceso significativamente: secondo i dati pubblicati dal Ministero dello Sviluppo Economico, nell'ultima settimana benzina verde e gasolio sono più convenienti rispettivamente del 14% e 12% rispetto alla settimana precedente. Prezzi, purtroppo, destinati a risalire velocemente con la prossima fine del lockdown e con la ripresa delle attività economiche.

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